venerdì 18 marzo 2011
Il Tuo Ateneo sta cambiando!
L’istruzione universitaria subisce l’attuazione dei processi di privatizzazione a fronte del grave dissesto economico in cui versano molti atenei dello Stivale, a causa della continua riduzione dei finanziamenti statali ma anche della cattiva gestione da parte dei rettori. Evidenze di questo sono fornite da numerose indagini dell’Istat: il nostro paese negli ultimi tre anni ha diminuito i finanziamenti universitari del 10%, e per quanto riguarda gli investimenti nella ricerca emerge una riduzione di oltre il 6%. Numerose sono anche le statistiche che confermano una conduzione irresponsabile degli atenei: l’indice di omonimia fra i docenti universitari in alcuni casi sfiora anche il 25%. Questo dato si affianca inoltre alla diffusa proliferazione di corsi di laurea e singole materie seguite da numeri esigui di studenti.
Il governo, con il ddl 1905 riguardante la riorganizzazione del sistema universitario, ha cercato di porre rimedio ai problemi che affliggono il mondo accademico prevedendo, fra le varie misure messe in atto, l’accesso di soggetti privati all’interno degli atenei. Si legge infatti all’articolo 2, riguardante gli organi e l’articolazione interna, che il consiglio di amministrazione sarà composto
«nel numero massimo di undici componenti, inclusi il rettore, componente di diritto, ed una rappresentanza elettiva degli studenti; designazione o scelta degli altri componenti secondo modalità previste dallo statuto, anche mediante avvisi pubblici, tra personalità italiane o straniere in possesso di comprovata competenza in campo gestionale ovvero di un’esperienza professionale di alto livello; non appartenenza ai ruoli dell’ateneo, a decorrere dai tre anni precedenti alla designazione e per tutta la durata dell’incarico, di un numero di consiglieri non inferiore a tre nel caso in cui il consiglio di amministrazione sia composto da undici membri e non inferiore a due nel caso in cui il consiglio di amministrazione sia composto da un numero di membri inferiore a undici; previsione che fra i membri non appartenenti al ruolo dell’ateneo non siano computati i rappresentanti degli studenti iscritti all’ateneo medesimo; previsione che il presidente del consiglio di amministrazione sia il rettore o uno dei predetti consiglieri esterni ai ruoli dell’ateneo, eletto dal consiglio stesso».
In sintesi si attua una parziale privatizzazione dei consigli di amministrazione, nella misura di almeno il 40%, a fronte di un aumento dei poteri dell’organo stesso.
Negli ultimi anni molte Università pubbliche hanno costituito, nella forma giuridica di fondazioni di diritto privato, proprie strutture di supporto all’attività di didattica e di ricerca. Fra queste, ovviamente, trova spazio anche l’Università degli studi di Roma Tre con le proposte di istituzione delle fondazioni Astre e Cestia che hanno già trovato una parziale esecuzione.
AstreL’Alta Scuola Roma Tre è, secondo quanto affermato nella proposta d’istituzione presentata al Senato accademico, «una scuola superiore universitaria: una scuola d’eccellenza che riunisce studenti selezionati e professori di reputazione internazionale nella ricerca e nell’insegnamento. Gli studenti di ASTRE sono studenti di Roma Tre (e anche di altre università, secondo una proporzione che verrà definita negli statuti) ai quali è richiesto di frequentare, oltre che i propri corsi normali, anche quelli di Astre».
Accanto agli organi di governo che sono composti quasi totalmente da professori ordinari di Roma Tre, trova inoltre spazio il comitato di indirizzo e garanzia, il quale «verifica che le attività della Scuola siano conformi agli obiettivi fissati ed esprime proposte per l’indirizzo nel prossimo futuro. Esprime valutazioni sulle prestazioni complessive della Scuola e delle persone che in essa operano. Nei casi rilevanti, opera come Consiglio di probiviri per le attività della Scuola. Il Presidente del Comitato è eletto tra i suoi componenti». È interessante notare come i suoi membri potranno essere scelti non solo fra personalità interne all’ateneo, bensì anche fra personalità «della cultura e della scienza, delle imprese, dell’amministrazione e delle professioni che assicurino pieni requisiti di competenza, di visione strategica e di autonomia di giudizio».
Il ponte tra la fondazione e aziende private si può realizzare in più forme: tra le altre, le imprese possono «contribuire al fondo di finanziamento ordinario di Astre, con una quota annuale per un determinato numero di anni; in questo caso le imprese hanno diritto ad avere un rappresentante nel Comitato di Indirizzo e garanzia della scuola. Il fatto di far parte del Comitato permette alle imprese di contribuire a indirizzare le scelte della Scuola».
Si tradisce in questo modo il requisito di autonomia precedentemente posto alla base della scelta di membri del comitato. Emergono inoltre forti dubbi, soprattutto nell’attuale momento di sottofinanziamento, sulla convenienza di destinare risorse proprie dell’ateneo per il perseguimento degli scopi della fondazione, che possono essere facilmente influenzati da soggetti privati esterni all’università/fondatore.
In previsione dell’avvio dell’attività della fondazione Astre, il corrente anno accademico vede istituita ed operante con corsi di sei settimane la Piccola Astre, strumentale alla definizione della struttura (Astre) che sarà sottoposta all’approvazione degli organi di governo dell’Ateneo.
CestiaIl Centro di Servizi per il Trasferimento dell’Innovazione di Ateneo (CeSTIA) è un ente strumentale all’università che mira allo sviluppo della ricerca e della formazione attraverso la funzione di supporto e servizio gestite più agilmente. In sostanza Cestia potrà occuparsi di acquisizioni di fondi, gestione del Centro Linguistico d’Ateneo, Centro di Ateneo per l’Apprendimento e la formazione Permanente, sedi periferiche di Roma Tre, ma, soprattutto, potrà «supportare il trasferimento a partner esterni dei risultati della ricerca anche con strumenti idonei a consentirne il pieno sfruttamento; amministrare e gestire i beni di cui abbia la proprietà o il possesso; sostenere lo svolgimento di attività di formazione, ricerca di base e applicata, anche attraverso l’attuazione di specifici progetti di sviluppo e la gestione operativa di strutture scientifiche e/o tecnologiche dell’Università Roma Tre».
Nel perseguimento dei propri scopi, Cestia può compiere qualsiasi tipo di operazione immobiliare, mobiliare e finanziaria. L’ente è organizzato come «una fondazione di diritto privato, senza scopo di lucro, che non può distribuire gli utili ed opera esclusivamente nell’interesse dell’università Roma Tre».
Secondo lo statuto risulta che i partecipanti della fondazione sono «le persone fisiche e giuridiche, pubbliche o private che ne condividono le finalità mediante il conferimento di un contributo in denaro che verrà determinato dal Consiglio di amministrazione di CeSTIA». E ancora: «in prima attuazione l’incarico di Presidente di CeSTIA è attribuito al Rettore dell’Università Roma Tre».
Dall’art. 5: «Il patrimonio di CeSTIA è costituito
a) dalla dotazione iniziale in beni e valori conferiti dal Fondatore (L’Università degli Studi di Roma Tre, nda) all’atto della costituzione;
b) da altre eventuali erogazioni o conferimenti di beni mobili e immobili che fossero disposte dal Fondatore destinati specificamente ad incremento del patrimonio;
c) dai conferimenti di beni mobili e immobili, lasciti e liberalità ed acquisti a qualsiasi titolo realizzati che pervengano da enti o da privati, la cui accettazione sia deliberata dal Consiglio di amministrazione di CeSTIA previo gradimento dell’Università Roma Tre e che il Consiglio stesso decida di destinare all’incremento patrimoniale».
Art. 6: «Per l’adempimento dei suoi compiti, CeSTIA dispone delle seguenti entrate:
a) dei redditi derivanti dall’utilizzo o dai corrispettivi derivanti dall’alienazione del patrimonio di cui all’articolo precedente;
b) di ogni eventuale contributo ed elargizione del Fondatore, di altri enti e di privati destinati all’attuazione degli scopi statutari e non espressamente destinati all’incremento del patrimonio;
c) dei contributi per le prestazioni svolte».
Art.23: «1. L’Università Roma Tre (i suoi organi di governo oggetto del ddl Gelmini, nda) delibera le linee guida dell’attività di CeSTIA per tutta la durata del Consiglio di amministrazione di quest’ultima.
2. I rapporti tra l’Università Roma Tre e CeSTIA per le prestazioni di collaborazione, consulenza, assistenza, servizio, supporto e promozione di cui all’art. 4 sono regolati da specifiche convenzioni.
3. Le convenzioni stabiliranno altresì le modalità d’eventuale conferimento a CeSTIA dei beni, delle strutture e degli impianti dell’Università Roma Tre necessari al perseguimento degli obiettivi di cui al comma 2 del presente articolo».
In sintesi si sta creando un ente di diritto privato con un consiglio di amministrazione che, potenzialmente, può comporsi di soggetti esterni all’università (imprese private, multinazionali, lobbies…) in grado di disporre del patrimonio di un’università pubblica, di vincolarne i finanziamenti e le attività di ricerca a obiettivi diversi dal pubblico interesse. Questo avviene contemporaneamente alla parziale privatizzazione del cda d’ateneo (cfr. ddl 1905).
È evidente che le conseguenze più immediate potranno riguardare sia le facoltà umanistiche, meno attraenti per investitori privati, sia quelle più tecniche, le cui attività didattiche e di ricerca potranno essere indirizzate verso obiettivi differenti da quelli pubblici.
La privatizzazione dell’università pubblica italiana passa quindi per tre direttrici: entrata di soggetti privati nei consigli di amministrazione degli atenei, diminuzione dei fondi di finanziamento pubblici, istituzione di fondazioni di diritto privato come unica possibilità di sopravvivenza finanziaria.
giovedì 10 marzo 2011
mercoledì 16 febbraio 2011
Casapound in piazza contro Bondi
'Nessun compromesso vale l'identita' di un popolo'. E' lo striscione che campeggia in piazza Montecitorio, di fronte alla Camera, per il sit in di Casapound Italia e Unitalia, movimento per l'Alto Adige, che protestano contro il ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi, colpevole a loro giudizio di aver ''dato il suo consenso alla rimozione dei monumenti che a Bolzano celebrano la vittoria e il sacrificio dell'Italia nel primo conflitto mondiale'', in cambio ''di due voti del Sudtiroler Volkspartei e salvare la sua poltrona di ministro'' nel voto in Aula sulla sfiducia. ''E' una vergogna -rimarca Gianluca Iannone, leader di Casapound- smantellare l'arte e storia. Dimensioni e forze che non si possono barattare con un voto. A questo sit in -annuncia- ne seguiranno altri, sotto la sede del ministero dei Beni culturali, mentre il 5 marzo a Bolzano ci sara' una manifestazione nazionale di Casapound per rimarcare che nessun compromnesso vale l'identita' di un popolo''.
lunedì 27 dicembre 2010
Piano di Studi Laurea triennale
Qui riportiamo l'intera procedura presa direttamente dal sito della facoltàì LINK
Avviso per gli studenti iscritti ai Corsi ex DM 270/04
Gli studenti iscritti al secondo anno, e successivi, dovranno compilare il piano degli studi attraverso il portale dello studente. La procedura sarà attiva dal giorno 15/12/2010 al giorno 31/01/2011.
In caso di necessità seguire le indicazioni fornite nelle seguenti guide:
Guida prima parte
Guida seconda parte
I piani di studio che prevedono la scelta della seconda lingua e/o dell’esame a scelta da 8 CFU nell’ambito degli insegnamenti impartiti all’interno della Facoltà saranno approvati automaticamente, seguirà la ratifica da parte del Collegio Didattico Unico nel mese di marzo.
I piani di studio che prevedono la scelta della seconda lingua e/o dell’esame a scelta da 8 cfu nell’ambito degli insegnamenti impartiti in altre Facoltà dell’Ateneo saranno sottoposti all’approvazione del Collegio Didattico nel mese di marzo. La definitiva approvazione sarà indicata all’interno della propria area personale del portale dello studente.
Gli studenti passati/trasferiti e gli iscritti come “Secondo titolo” ai quali non sono stati indicati, nella delibera di passaggio/trasferimento/abbreviazione carriera, gli esami da sostenere dovranno (se non già indicato) soltanto scegliere il percorso di studi attraverso il portale dello studente dal 15/12/2010 al giorno 31/01/2011. Il piano degli studi dovrà essere, invece, presentato alla Segreteria del Collegio Didattico Unico (agli studenti tutor, IV piano, stanza n. 4.2) in carta libera dal 01/02/2011 al 28/02/2011, allegando la delibera di passaggio/trasferimento/abbreviazione di carriera inviata per e-mail dalla segreteria studenti; qualora la suddetta delibera non fosse stata ricevuta, richiederne una copia inviando una mail all’indirizzo segr.stud.scpol@uniroma3.it.
l piani di studio saranno sottoposti all’approvazione del Collegio Didattico nel mese di marzo. L’elenco dei piani approvati sarà pubblicato sul sito della Facoltà, nella pagina del C.d.L.
Avviso per gli studenti iscritti ai Corsi ex DM 509/99
Gli studenti dovranno (se non precedentemente indicato) soltanto scegliere il percorso di studi attraverso il portale dello studente dal 15/12/2010 al giorno 31/01/2011. Nel caso lo studente ravvisi la necessità – anche in considerazione del fatto che il corrente anno accademico è il terzo ed ultimo anno di corso –di presentare un piano degli studi, ovvero di modificare un piano degli studi precedentemente approvato, questi dovrà essere presentato attraverso il modulo stampabile on line dal 01/02/2011 al 28/02/2011 alla Segreteria del Collegio Didattico Unico (agli studenti tutor, IV piano, stanza n. 4.2).
l piani di studio saranno sottoposti all’approvazione del Collegio Didattico nel mese di marzo. L’elenco dei piani approvati sarà pubblicato sul sito della Facoltà, nella pagina del C.d.L..
domenica 19 dicembre 2010
Calendario Sessione Invernale
Come al solito le prenotazioni si potranno effettuare tramite il portale degli studenti.
Il calendario si può consultare sul sito della facoltà: ecco il LINK
venerdì 10 dicembre 2010
Motorini contro la riforma
Roma, 10 dicembre – Centinaia di motorini in corteo hanno sfilato questa mattina per le strade di Roma per difendere l’istruzione pubblica da tagli e privatizzazioni. La «motorinata» promossa dal Blocco Studentesco e dai coordinamenti degli studenti di Roma nord, Eur e quarto municipio, è partita da piazza della Repubblica per raggiungere prima il ministero dell’Economia in via XX settembre, poi il Senato e infine il ministero dell’Istruzione in viale Trastevere. «Si è trattato di un’originale forma di protesta assolutamente pacifica e divertente – spiega Guelfo Bartalucci, responsabile romano del Blocco Studentesco –. Abbiamo raggiunto i luoghi che più rappresentano il difficile momento che sta vivendo l’istruzione pubblica, realizzando delle brevi assemblee in cui abbiamo ribadito il nostro no alla Riforma Gelmini e ai tagli realizzati dal governo».
http://www.bloccostudentesco.org/
bloccostudentesco@yahoo.it
SENATO
MINISTERO DELL’ECONOMIA
PIAZZA VENEZIA
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE
PER ROMA
sabato 4 dicembre 2010
Blocco Studentesco protesta: 3000 in piazza
Bartalucci: «Ragazzi uniti contro tagli e riforma, manifestazione promossa da coordinamenti trasversali»
Roma, 3 dicembre – Circa 3mila studenti delle scuole superiori di Roma hanno dato vita questa mattina ad un corteo partito da piazza Venezia e giunto fino in piazza Navona di fronte al Senato. La manifestazione, promossa dai coordinamenti degli studenti dell’Eur, del quarto municipio, di Roma nord e di Frascati, ha visto la partecipazione di migliaia di ragazzi che hanno deciso di lottare insieme al di là degli schieramenti politici, marciando dietro lo striscione «studenti uniti contro tagli e privatizzazioni». «Il Blocco Studentesco è una delle forze che hanno dato vita a questa iniziativa, ma non è assolutamente corretto sostenere che si è trattato di una manifestazione del Blocco Studentesco, come scritto erroneamente da alcuni organi stampa – precisa Guelfo Bartalucci, responsabile romano del movimento –. I vari coordinamenti studenteschi nati nell’ultima settimana in molte scuole di Roma comprendono al proprio interno ragazzi con opinioni differenti».
Anche Rolando Mancini, altro responsabile del movimento studentesco di CasaPound Italia, ha voluto mettere l’accento sulla trasversalità dell’iniziativa. «Oggi ragazzi di destra e di sinistra insieme hanno dimostrato che è possibile lottare contro i tagli previsti all’istruzione pubblica e il raddoppio dei finanziamenti alle scuole private, oltre che contro la riforma universitaria, senza la necessità di scendere in piazza con scudi, caschi e intonando cori e slogan appartenenti ad una data parte politica – spiega Mancini –. La gioia e l’entusiasmo che ha contraddistinto questa manifestazione sarà il motore propulsivo delle mobilitazioni delle prossime settimane».