lunedì 27 dicembre 2010

Piano di Studi Laurea triennale

Importante: i piani di studi vanno compilati entro e non oltre il 31/01/2011

Qui riportiamo l'intera procedura presa direttamente dal sito della facoltàì LINK


Avviso per gli studenti iscritti ai Corsi ex DM 270/04

Gli studenti iscritti al secondo anno, e successivi, dovranno compilare il piano degli studi attraverso il portale dello studente. La procedura sarà attiva dal giorno 15/12/2010 al giorno 31/01/2011.
In caso di necessità seguire le indicazioni fornite nelle seguenti guide:
Guida prima parte
Guida seconda parte

I piani di studio che prevedono la scelta della seconda lingua e/o dell’esame a scelta da 8 CFU nell’ambito degli insegnamenti impartiti all’interno della Facoltà saranno approvati automaticamente, seguirà la ratifica da parte del Collegio Didattico Unico nel mese di marzo.
I piani di studio che prevedono la scelta della seconda lingua e/o dell’esame a scelta da 8 cfu nell’ambito degli insegnamenti impartiti in altre Facoltà dell’Ateneo saranno sottoposti all’approvazione del Collegio Didattico nel mese di marzo. La definitiva approvazione sarà indicata all’interno della propria area personale del portale dello studente.

Gli studenti passati/trasferiti e gli iscritti come “Secondo titolo” ai quali non sono stati indicati, nella delibera di passaggio/trasferimento/abbreviazione carriera, gli esami da sostenere dovranno (se non già indicato) soltanto scegliere il percorso di studi attraverso il portale dello studente dal 15/12/2010 al giorno 31/01/2011. Il piano degli studi dovrà essere, invece, presentato alla Segreteria del Collegio Didattico Unico (agli studenti tutor, IV piano, stanza n. 4.2) in carta libera dal 01/02/2011 al 28/02/2011, allegando la delibera di passaggio/trasferimento/abbreviazione di carriera inviata per e-mail dalla segreteria studenti; qualora la suddetta delibera non fosse stata ricevuta, richiederne una copia inviando una mail all’indirizzo segr.stud.scpol@uniroma3.it.
l piani di studio saranno sottoposti all’approvazione del Collegio Didattico nel mese di marzo. L’elenco dei piani approvati sarà pubblicato sul sito della Facoltà, nella pagina del C.d.L.


Avviso per gli studenti iscritti ai Corsi ex DM 509/99

Gli studenti dovranno (se non precedentemente indicato) soltanto scegliere il percorso di studi attraverso il portale dello studente dal 15/12/2010 al giorno 31/01/2011. Nel caso lo studente ravvisi la necessità – anche in considerazione del fatto che il corrente anno accademico è il terzo ed ultimo anno di corso –di presentare un piano degli studi, ovvero di modificare un piano degli studi precedentemente approvato, questi dovrà essere presentato attraverso il modulo stampabile on line dal 01/02/2011 al 28/02/2011 alla Segreteria del Collegio Didattico Unico (agli studenti tutor, IV piano, stanza n. 4.2).
l piani di studio saranno sottoposti all’approvazione del Collegio Didattico nel mese di marzo. L’elenco dei piani approvati sarà pubblicato sul sito della Facoltà, nella pagina del C.d.L..



domenica 19 dicembre 2010

Calendario Sessione Invernale

E' uscito il calendario con le date degli appelli della sessione invernale, da metà Gennaio a fine Febbraio.
Come al solito le prenotazioni si potranno effettuare tramite il portale degli studenti.

Il calendario si può consultare sul sito della facoltà: ecco il LINK

venerdì 10 dicembre 2010

Motorini contro la riforma

Roma, 10 dicembre – Centinaia di motorini in corteo hanno sfilato questa mattina per le strade di Roma per difendere l’istruzione pubblica da tagli e privatizzazioni. La «motorinata» promossa dal Blocco Studentesco e dai coordinamenti degli studenti di Roma nord, Eur e quarto municipio, è partita da piazza della Repubblica per raggiungere prima il ministero dell’Economia in via XX settembre, poi il Senato e infine il ministero dell’Istruzione in viale Trastevere. «Si è trattato di un’originale forma di protesta assolutamente pacifica e divertente – spiega Guelfo Bartalucci, responsabile romano del Blocco Studentesco –. Abbiamo raggiunto i luoghi che più rappresentano il difficile momento che sta vivendo l’istruzione pubblica, realizzando delle brevi assemblee in cui abbiamo ribadito il nostro no alla Riforma Gelmini e ai tagli realizzati dal governo».

http://www.bloccostudentesco.org/

bloccostudentesco@yahoo.it

SENATO

MINISTERO DELL’ECONOMIA

PIAZZA VENEZIA

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

PER ROMA

sabato 4 dicembre 2010

Blocco Studentesco protesta: 3000 in piazza

Bartalucci: «Ragazzi uniti contro tagli e riforma, manifestazione promossa da coordinamenti trasversali»

Roma, 3 dicembre – Circa 3mila studenti delle scuole superiori di Roma hanno dato vita questa mattina ad un corteo partito da piazza Venezia e giunto fino in piazza Navona di fronte al Senato. La manifestazione, promossa dai coordinamenti degli studenti dell’Eur, del quarto municipio, di Roma nord e di Frascati, ha visto la partecipazione di migliaia di ragazzi che hanno deciso di lottare insieme al di là degli schieramenti politici, marciando dietro lo striscione «studenti uniti contro tagli e privatizzazioni». «Il Blocco Studentesco è una delle forze che hanno dato vita a questa iniziativa, ma non è assolutamente corretto sostenere che si è trattato di una manifestazione del Blocco Studentesco, come scritto erroneamente da alcuni organi stampa – precisa Guelfo Bartalucci, responsabile romano del movimento –. I vari coordinamenti studenteschi nati nell’ultima settimana in molte scuole di Roma comprendono al proprio interno ragazzi con opinioni differenti».

Anche Rolando Mancini, altro responsabile del movimento studentesco di CasaPound Italia, ha voluto mettere l’accento sulla trasversalità dell’iniziativa. «Oggi ragazzi di destra e di sinistra insieme hanno dimostrato che è possibile lottare contro i tagli previsti all’istruzione pubblica e il raddoppio dei finanziamenti alle scuole private, oltre che contro la riforma universitaria, senza la necessità di scendere in piazza con scudi, caschi e intonando cori e slogan appartenenti ad una data parte politica – spiega Mancini –. La gioia e l’entusiasmo che ha contraddistinto questa manifestazione sarà il motore propulsivo delle mobilitazioni delle prossime settimane».

giovedì 2 dicembre 2010

Posizione del Blocco Studentesco sulla riforma Gelmini


di Noah Mancini (senatore accademico della seconda Università di Roma Tor Vergata, eletto nella lista del Blocco Studentesco)


Pubblichiamo, in via straordinaria, la posizione ufficiale del Blocco Studentesco in merito al DdL 1905, redatto dal ministro dell’Istruzione Gelmini, in merito alla riforma dell’Università. Il lavoro di Mancini è volutamente tecnico e articolato (la versione sintetica sarà pubblicata a breve sul nuovo numero di «Idrovolante»), poiché si rivolge a quegli studenti (e non) che si sono stufati degli slogan vuoti e demagogici che si sentono in questi giorni, preferendo quindi informare con competenza e spirito antipregiudiziale coloro che vogliono vederci chiaro sulla tanto vituperata, quanto poco analizzata, Riforma Gelmini. Buona lettura!


Il DdL 1905 (la cosiddetta «Riforma Gelmini» riguardante l’Università), già approvato al Senato il 29 luglio di quest’anno, è passato recentemente, benché emendato, anche alla Camera (30 novembre), e l’approvazione definitiva avverrà solo dopo il voto di ratifica al Senato. Per quest’ultimo la seduta è stata attualmente calendarizzata al 9 dicembre.

In ragione di ciò, e in virtù anche delle mobilitazioni da noi organizzate, è chiaro come non possiamo esimerci dall’esprimere un giudizio di merito sulla Riforma, che può essere senz’altro considerata un ambizioso tentativo di ridare slancio all’istruzione superiore e uno sforzo di affrontare di petto i problemi dell’Università. Chi la rifiuta in blocco lo fa, infatti, unicamente per faziosità ideologica oppure perché appartiene ai settori più conservatori del mondo universitario.

Innanzitutto, bisogna ammettere che risultano sicuramente apprezzabili i princìpi ispiratori della Riforma.

Al punto 4 art. 1 del DdL in effetti si legge: «Il Ministero, nel rispetto della libertà di insegnamento e dell’autonomia delle università, indica obiettivi e indirizzi strategici per il sistema e le sue componenti e, tramite l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) per quanto di sua competenza, ne verifica e valuta i risultati secondo criteri di qualità, trasparenza e promozione del merito, anche sulla base delle migliori esperienze diffuse a livello internazionale, garantendo una distribuzione delle risorse pubbliche coerente con gli obiettivi, gli indirizzi e le attività svolte da ciascun ateneo, nel rispetto del principio della coesione nazionale, nonché con la valutazione dei risultati conseguiti».

Qualità, trasparenza, promozione del merito, rispetto del principio della coesione nazionale. Nulla da eccepire. Anzi: ben venga una svolta meritocratica e ben venga lo stop ai finanziamenti a pioggia.

Bisogna tuttavia prestare molta attenzione. Considerati i princìpi informatori (trasparenza, meritocrazia, taglio agli sprechi, ecc.), emerge chiaro l’intento del Governo di «asciugare» gli sprechi. Occorre però tener presente che la Riforma viene fatta su vasta scala, senza render conto dei singoli Atenei e delle rispettive condizioni economiche in cui essi versano.

Vale a dire: ok, basta con i finanziamenti a pioggia… ma qui si rischia di effettuare tagli con l’accetta.

Inoltre, se consideriamo la meritocrazia e la «virtuosità» dell’Ateneo in un senso puramente economico, assurto a principale criterio di valutazione per l’attribuzione del finanziamento, è chiaro che le Università private partiranno sempre e comunque avvantaggiate rispetto a quelle pubbliche, gravando su queste ultime anche i tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) prefissati nella legge 133.

La conseguenza principale, e che indubbiamente merita una particolare attenzione da parte della comunità universitaria tutta, è che trovandosi a doversi mantenere fondamentalmente sulla base delle tasse universitarie, gli Atenei pubblici si troveranno costretti (in molte realtà già sta succedendo) a reperire finanziatori esterni sul mercato.

Procedendo quindi con ordine, ciò che maggiormente rileva ai fini dell’elaborazione di una linea politica sul DdL, che sia coerente e produttiva, è la risoluzione dei problemi relativi a due questioni focali: la riforma dei Consigli di Amministrazione (CdA) e la questione dei ricercatori


La riforma dei Cda

Abbiamo detto che, nel momento in cui alle Università pubbliche verrà effettivamente decurtata la parte del FFO necessario al loro funzionamento (come previsto dalla legge 133 convertita nella 180), queste si troveranno a doversi mantenere principalmente sulle rette pagate dagli studenti. Alternative in questo caso diventano giocoforza: 1) un sensibile incremento delle rette, che tuttavia non può essere sufficiente; 2) la necessità dell’Ateneo di rivolgersi a uno o più finanziatori esterni, in larga parte privati.

Ciò in alcuni casi potrà avere come conseguenza anche l’ingresso di soggetti privati nei CdA degli Atenei pubblici. CdA che, secondo il punto g) dell’articolo 2 del DdL, avranno una composizione «nel numero massimo di undici componenti, inclusi il rettore componente di diritto ed una rappresentanza elettiva degli studenti; designazione o scelta degli altri componenti secondo modalità previste dallo statuto, anche mediante avvisi pubblici, tra personalità italiane o straniere in possesso di comprovata competenza in campo gestionale e di un’esperienza professionale di alto livello; non appartenenza di almeno il quaranta per cento dei consiglieri ai ruoli dell’ateneo a decorrere dai tre anni precedenti alla designazione e per tutta la durata dell’incarico; elezione del presidente del consiglio di amministrazione tra i componenti dello stesso...».

Di fatto ciò che viene qui espressa è la volontà di far entrare delle persone che abbiano delle esperienze in campo manageriale, ma che non siano al contempo interne all’amministrazione universitaria. La misura viene vista come una necessità, un criterio imprescindibile, un po’ come le quote rosa in Parlamento. In più, anche se nel documento non è specificato, si presuppone che queste persone di comprovata «competenza in campo gestionale» possano essere soggetti privati facenti parte di società per azioni o anche a responsabilità limitata, creando così un conflitto d’interessi notevole. A un certo punto compare anche una parolaccia: ALMENO. Ci si riferisce proprio a quel 40% di personale esterno che deve subentrare nei CdA. Che vuol dire «almeno»? Invece di essere quotato il limite massimo viene quotato il limite minimo.

Il CdA tra l’altro, secondo la Riforma, pur mantenendo tutte le attuali competenze sulle questioni finanziarie,

1) acquisirà il potere di gestione e programmazione su tutto il personale, docenti e ricercatori inclusi;

2) avrà il potere di decidere l’attivazione o la soppressione dei Corsi di Laurea e delle Sedi;

3) deciderà l’indirizzo strategico dell’Ateneo.

Qual è il rischio?

Il rischio è che tale incremento delle funzioni del CdA, in previsione di un sempre maggiore ingresso di soggetti finanziatori in larga parte privati nel sistema universitario pubblico, può senz’altro costituire una minaccia per l’indipendenza e l’autonomia dell’Università pubblica in sé.

È evidente come, nel momento in cui tali soggetti privati saranno chiamati a investire negli Atenei pubblici, lo faranno soltanto in quei settori che risulteranno ai loro occhi più «accattivanti» da un punto di vista di profitto economico, e nella misura in cui acquisteranno un vero e proprio potere decisionale nella gestione economica e didattica di quegli stessi settori nei quali hanno investito.

Le possibilità sono due: o è stato un abbaglio oppure si crede veramente che per risolvere il problema dei finanziamenti a pioggerella, con un sistema di tipo «un po’ per uno non fa male a nessuno», se ne debba creare un altro, ossia l’ingerenza del privato nel settore pubblico.

La soluzione? Autonomia e non etero-direzione

Il Blocco Studentesco Università due anni fa, prima delle proteste autunnali, quando la legge 133 non era ancora stata trasformata nella 180, aveva esposto in modo chiaro come primo punto del programma l’idea di bloccare «qualsiasi intromissione dei privati nell’Università che non sia subordinata, legalmente ed economicamente, al controllo diretto, in forma partecipativa, da parte dell’Ateneo. Autonomia e non etero-direzione! Siamo contrari a qualsiasi proposta che possa dare alle università italiane la possibilità di trasformarsi in fondazioni di diritto privato, giustificazione ai tagli effettuati dal Governo, primo passo verso una futura privatizzazione dell’intero sistema universitario. Così facendo si correrebbe anche il rischio di penalizzare facoltà che non suscitino un particolare interesse economico» (punto 1 del programma: «nessun privato nell’università»).

In alcune interviste avevamo anche affermato che, qualora strutture private avessero dovuto rientrare nei piani di gestione degli Atenei, la quota non avrebbe dovuto superare il 40%, rifacendoci in tal modo alla struttura universitaria russa che vede, appunto, pubblico e aziende private collaborare organicamente nell’idea di uno Stato inclusivo. Recuperando così, per altro, il principio della coesione nazionale citato tra i princìpi ispiratori della Riforma.

Effettivamente il DdL prevede che questi agenti esterni non possano rimanere in carica più di 4 anni; il che, sebbene possa essere aggirato con escamotage da imprese che ne hanno l’interesse, ovviamente è una forma di garanzia per impedire l’appoltronamento di chi ne farebbe una mera questione d’interesse.

Tuttavia ciò che rimane da specificare (e che la Riforma purtroppo non prevede) a questo punto sono i criteri di scelta per l’ingresso.

Se l’Università deve essere il luogo di formazione della futura classe dirigente di una nazione, allora essa è una struttura che lavora ai fini dello Stato, e per questo motivo anche le imprese, se d’imprese si parlerà, che subentrano nei Consigli di Amministrazione, dovranno dimostrare di essere organiche alla società e all’idea di sviluppo e crescita nazionale.

Criteri-base – secondo la nostra proposta – dovrebbero essere: le imprese devono essere italiane o al massimo europee, ma con sede legale in Italia, perché bisogna assolutamente evitare l’intromissione di multinazionali estere (per esempio quelle farmaceutiche); le industrie italiane non devono assolutamente delocalizzare le proprie sedi di produzione in altri Paesi, soprattutto se fuori dall’UE. Men che meno possono essere ammesse banche o fondazioni bancarie, e neanche aziende che abbiano capitale di debito con una qualsiasi banca.

Con ciò bisogna ribadire l’assoluto NO alla «possibile» trasformazione delle Università in fondazioni di diritto privato, il che è evidentemente un vero attacco per smantellare ciò che ci rimane dello Stato sociale.

È proprio questo il punto centrale del discorso: la presenza dello Stato. Esso è insostituibile. Ma costituisce un problema anzitutto culturale. In questo senso, se ci fosse uno Stato etico in cui i cittadini e le altre categorie sociali cooperino sinergicamente, in quanto componenti organiche del progetto nazionale, questo punto del DdL sarebbe sottoscrivibile. Usiamo a proposito la parola «sarebbe», nella forma condizionale, proprio perché le logiche che regolano il meccanismo sociale odierno puntano sempre e solo al profitto. Così ciò che va ribadito è che, se la Riforma si tramutasse in una tappa verso l’americanizzazione del sistema universitario, o più semplicemente verso la sua privatizzazione, risulterà necessario bloccarla immediatamente alle prime avvisaglie di speculazione.


La questione dei ricercatori

Altra questione che merita qualche chiarimento è quella relativa ai ricercatori universitari.
Al momento attuale, l’aspirante ricercatore, al termine del dottorato, ha davanti a sé un periodo di precariato, di durata indeterminata. In questo periodo può percepire un assegno di ricerca (al massimo per 4-5 anni) o altre forme di borse e/o contratti. L’ingresso ad uno status a tempo indeterminato avviene con concorso da Ricercatore universitario (mediamente, l’età di ingresso è oltre i 35 anni).

Procediamo ora ad analizzare caso per caso le singole situazioni.

I ricercatori a Tempo Indeterminato (TI) oggi:

1) il concorso è pubblico e avviene sulla base del curriculum e delle pubblicazioni. Prevede due prove scritte e una orale, in cui normalmente il candidato ha modo di illustrare la propria attività di ricerca;

2) i ricercatori universitari sono sottoposti ad un periodo di prova per la durata di tre anni. Per essere confermato, il ricercatore deve redigere una relazione sull’attività scientifica e didattica, sottoporla all’approvazione del Dipartimento e della Facoltà e a una commissione nominata dal Ministero, composta da 3 professori di altri Atenei;

3) coloro che non superano per due volte il giudizio di conferma cessano di essere ricercatori, e possono passare ad altra amministrazione.

I ricercatori a tempo determinato (TD) oggi:

1) a partire dall’entrata in vigore della nuova legge, non sarà più possibile bandire nuovi posti per ricercatore a TI. Si potranno bandire solo posti a TD, con contratti di tre anni, rinnovabili una volta soltanto;

2) i contratti saranno banditi sia dagli Atenei, sia a livello nazionale. Per questi ultimi si dovrà presentare un progetto di ricerca: in caso di successo, si potrà scegliere la sede in cui andare a svolgerlo, ma i fondi necessari non sono garantiti;

3) per entrare nel ruolo di professore associato sarà necessario conseguire un’idoneità a livello nazionale, indetta ogni anno.

4) se il ricercatore a TD consegue l’idoneità entro la scadenza del secondo triennio, potrà venire chiamato come professore associato… altrimenti deve trovarsi un nuovo lavoro;

5) gli Atenei non sono obbligati a garantire che ci siano le risorse necessarie per la chiamata (come avviene invece nei Paesi anglosassoni con latenure-track), sicché il ricercatore a TD, presa l’idoneità al termine dei 3+3, si potrebbe ritrovare senza lavoro per semplici motivi di bilancio.

Dal DdL, inoltre, si percepisce come tanto la prima quanto la seconda categoria siano sottoposte a un regime di controllo rigidissimo in ordine alla trasparenza sulla documentazione del lavoro svolto, ossia entra in vigore l’obbligo di presentare tot pubblicazioni ogni anno, e diventa necessario adempiere l’obbligo di informazione sul monte «ore cattedra» durante l’anno accademico. Emerge tuttavia, in maniera abbastanza chiara, come la Riforma di fatto penalizzi i ricercatori, poiché

1) non li considera: mette in esaurimento il ruolo, non riconosce il lavoro effettivamente svolto da tempo nella didattica, li esclude dalle commissioni per i concorsi universitari;

2) li penalizza economicamente: scatti stipendiali da biennali a triennali (fatta salva però la retribuzione totale), eliminazione della ricostruzione di carriera, pensionamento anticipato rispetto ai professori;

3) crea loro grosse difficoltà di avanzamento di carriera: i tagli al finanziamento dell’Università, che inevitabilmente riducono i nuovi posti da Professore Associato, e l’introduzione della figura del Ricercatore a TD che, dopo 3+3 anni se non chiamato è disoccupato, inducono una competizione iniqua e sgradita tra Ricercatori a TI e TD.

Il problema dei ricercatori si innesta, inoltre, sulla più ampia questione relativa al sottofinanziamento generale a cui è sottoposta l’istruzione pubblica superiore. La marginalizzazione dei ricercatori attuali e la precarizzazione di quelli futuri, uniti ai tagli al FFO, all’ingresso dei privati nei piani gestionali e amministrativi dell’Università, rischiano, se non controllati in maniera adeguata, di provocare un depauperamento della didattica e della ricerca in generale.

In questo senso bisogna prestare attenzione anche a un dato molto importante relativo all’arretratezza generale dell’Italia in materia di finanziamenti alla ricerca e alla didattica.

Per quanto riguarda il finanziamento della ricerca, infatti, al generale aumento di investimenti per ricerca e sviluppo nell’area OCSE di questi ultimi anni, fa riscontro addirittura la diminuzione del PIL del nostro Paese sotto l’1%. Da questo punto di vista, siamo a distanza siderale da Paesi quali gli Stati Uniti, e ci troviamo invece a staccare di poco altri Paesi quali l’Estonia.

Per quanto riguarda invece l’arretratezza del Paese circa il finanziamento alla didattica, la Riforma non interviene nella direzione di colmare il divario che, attualmente, separa l’Italia sempre dai Paesi membri dell’OCSE, in termini sia di spesa pro capite per studente (Italia: 8.725 dollari; media OCSE: 12.236), e sia di rapporto studenti/docente (Italia: 20; media OCSE: 15).

Insomma, per dirla in parole povere: passi lo stop ai finanziamenti a pioggia, passi la svolta meritocratica, passino i tagli agli sprechi, passi pure l’ingresso dei privati nell’istruzione pubblica (solo se e nella misura in cui tale ingresso si configuri in termini di autonomia universitaria, volta alla cooperazione tra pubblico e privato in senso organico e funzionale al sistema nazionale).

Ma, da una visione di insieme, ciò che risulta sempre meno presente in tutto questo è la figura dello Stato stesso, che, sebbene si sforzi di affrontare questioni nodali quali appunto gli sprechi delle pubbliche amministrazioni, la lotta ai baroni e alla fannulloneria che purtroppo spesso pervade le amministrazioni pubbliche stesse (quelle preposte all’istruzione pubblica in primis), dimentica di tracciare linee-guida chiare in relazione a quei settori che invece, alla luce della Riforma, maggiormente richiedono risposte forti e decise.

Ci riferiamo a quanto detto più su in merito ai criteri di selezione per l’ingresso di soggetti privati nei Cda, affinché il ricorso a finanziatori esterni risulti alla fine dei fatti un vero e proprio contributo alla formazione degli Italiani di domani, in un’ottica appunto «organica» di Stato coesivo e inclusivo, e non un mero sfruttamento guidato da logiche di profitto fine a se stesse.

Ci riferiamo ai fondi necessari a garantire la ricerca, i quali sembrano lasciati un po’ al caso, e che invece richiedono necessariamente risposte concrete e rapide; a partire forse proprio da un investimento maggiore del PIL, sempre in un’ottica di crescita e sviluppo dell’intero Paese.

Ci riferiamo ad una maggiore attenzione nei confronti dell’Università pubblica, affinché essa torni ad essere fucina di uomini e di idee, e non frontiera di conquista e colonizzazione di interessi particolari.

Perché ciò sia possibile, è necessario, nella pratica, che questa parta dallo stesso livello delle Università private nella distribuzione dei fondi stanziati e, a tal fine, gli interventi perequativi previsti dal DdL 1905 non sembrano affatto sufficienti. Che sia un abbaglio o un rischio calcolato, non è neanche lontanamente prefigurabile una futura distinzione tra Università di serie A (quelle private) e Università di serie B (quelle pubbliche).

Come detto più su, tutto passa per un problema culturale: quello di riconcepire lo Stato come uno Stato etico, organico e sociale. Questa è l’unica direzione da seguire. Uno Stato dove si tiene certamente conto del merito, ma dove TUTTI in quanto cittadini, in quanto Italiani, partono dallo stesso nastro di partenza. Solo con questa base ed entro quest’ottica si arriva al traguardo. Questo traguardo si chiama «futuro». Riprendiamocelo.

domenica 7 novembre 2010

sabato 30 ottobre 2010

Ezra Loomis Pound: Canto XLV - With Usura

125 anni fa nasceva Ezra Pound: lo vogliamo ricordare con questa sua poesia, le cui parole ogni giorno facciamo vivere nelle nostre lotte.


Con usura nessuno ha una solida casa

di pietra squadrata e liscia

per istoriarne la facciata,

con usura

non v'è chiesa con affreschi di paradiso

harpes et luz

e l'Annunciazione dell'Angelo

con le aureole sbalzate,

con usura

nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine

non si dipinge per tenersi arte

in casa, ma per vendere vendere

presto e con profitto, peccato contro natura,

il tuo pane sarà straccio vieto

arido come carta,

senza segala né farina di grano duro,

usura appesantisce il tratto,

falsa i confini, con usura

nessuno trova residenza amena.

Si priva lo scalpellino della pietra,

il tessitore del telaio

CON USURA

la lana non giunge al mercato

e le pecore non rendono

peggio della peste è l'usura, spunta

l'ago in mano alle fanciulle

e confonde chi fila. Pietro Lombardo

non si fe' con usura

Duccio non si fe' con usura

né Piero della Francesca o Zuan Bellini

né fu «La Calunnia» dipinta con usura.

L'Angelico non si fe' con usura, né Ambrogio de Praedis,

Nessuna chiesa di pietra viva firmata: Adamo me fecit.

Con usura non sorsero

Saint Trophime e Saint Hilaire,

Usura arrugginisce il cesello

arrugginisce arte e artigiano

tarla la tela nel telaio, non lascia tempo

per apprendere l'arte d'interesse oro nell'ordito;

l'azzurro s'incancrena con usura; non si ricama

in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling

Usura soffoca il figlio nel ventre

arresta il giovane drudo,

cede il letto a vecchi decrepiti,

si frappone tra i giovani sposi

CONTRO NATURA

Ad Eleusi han portato puttane

Carogne crapulano

ospiti d'usura.





mercoledì 27 ottobre 2010

No a Tagli e Privatizzazioni

Mancini, “Giusto ricercare merito e trasparenza ma restano inaccettabili tagli generalizzati e precarizzazione dei ricercatori”

Roma, 26 ottobre - “Esprimere un giudizio totalmente negativo sul DDL 1905 sarebbe sintomo di faziosità ideologica, in quanto sono sicuramente apprezzabili i provvedimenti tesi ad ottenere maggiore trasparenza e ricerca del merito, così come lo è la volontà di tagliare gli sprechi. Restano però inaccettabili le soluzioni proposte in ordine al sottofinanziamento generale degli atenei pubblici, all'ingresso dei privati nei Cda delle università pubbliche e alla precarizzazione dei ricercatori ”. Lo afferma in una nota Noah Mancini, senatore accademico a Tor Vergata e responsabile universitario del Blocco Studentesco, delineando così la posizione del movimento in merito ai provvedimenti contenuti nel cosiddetto DDL Gelmini.

L'intromissione di interessi privati negli atenei pubblici – spiega Mancini – è una conseguenza diretta dei tagli al Fondo Ordinario delle Università (FFO) e della riforma dei Cda prevista dal §DDL. Già due anni fa, quando la legge 133 non era ancora stata trasformata nella 180, avevamo esposto come primo punto del nostro programma l’idea di bloccare qualsiasi intromissione dei privati nelle università che non fosse subordinata, legalmente ed economicamente, al controllo diretto in forma partecipativa da parte dell’ateneo".

Altro tema cruciale è la cosiddetta “questione dei ricercatori”. “Da un’attenta analisi emerge come la riforma penalizzi la categoria mettendo in esaurimento il ruolo e creando grosse difficoltà di avanzamento di carriera – prosegue il senatore accademico del Blocco Studentesco -. In linea generale quello che va rivisto è il ruolo dello Stato, che va riconcepito come etico, organico e sociale, tenendo conto si del merito, ma dove tutti, in quanto cittadini italiani, partano dallo stesso nastro di partenza. Salvo qualche buono spunto – conclude Mancini – riteniamo che il DDL vada rivisto sia nei principi ispiratori che nell'attuazione pratica”

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mercoledì 13 ottobre 2010

Esame di Lingua Francese (Spandri)

Ci sono due opzionii per passare l'esame.

1) sostenere la prova SCRITTA prevista per il 14 Gennaio 2011, ore 14.30 in Aula Magna

Tale prova, UNICA NELL’ANNO e aperta a tutti gli studenti NON PRINCIPIANTI, comporterà una sezione IN ITALIANO e una sezione IN FRANCESE. Il docente appronterà una LISTA DEGLI ISCRITTI. Le iscrizioni si chiuderanno mercoledì 22 dicembre 2010.

2) sostenere l’ORALE in qualsiasi appello, inclusi quelli di settembre 2011. Tale orale, INTERAMENTE IN FRANCESE, è aperto a tutti gli studenti NON PRINCIPIANTI.


E' necessario come al solito prenotrarsi sul portale dello studente sia per quanto riguarda gli esami orali che per la verbalizzazione.


IMPORTANTE

Per sostenere l'esame (sia scritto che orale) e verbalizzare è necessario aver superato il test del CLA (livello minimo, cioè A1).
Per chi non avesse prenotato in tempo il test del CLA probabilmente sarà possibile verbalizzare l'esame subito dopo aver ottenuto la certificazione, vi faremo comunque sapere a breve.



Gli studenti principianti potranno avvantaggiarsi frequentando le lezioni di Grammatica del Professor Fabrice Monnier, il Lunedì e il Mercoledì dalle 16;15 alle 17: 15 in aula 1A. Le lezioni inizieranno dalla settimana prossima.



I testi consigliati sono sulla pagina del Professore: LINK

La Doppia Giustizia

lunedì 11 ottobre 2010

Assemblea Straordinaria a Scienze Politiche

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Mercoledi alle ore 10.00 in aula 2a si svolgerà in facoltà una assemblea straordinara avente come argomento principale il ddl Gelmini.


Invitiamo tutti gli studenti liberi a partecipare!

lunedì 4 ottobre 2010

Piccolo Attila


"Cadrò una, due volte , mille volte ancora, ma ogni volta mi rialzerò per tornare all'assalto, da uomo libero"

Nanni De Angelis








5 Ottobre 1980 - 5 Ottobre 2010

domenica 3 ottobre 2010

Inizio Lezioni I semestre 2010/2011


Questo è il calendario dell'inizio delle lezioni per il primo semestre dell'anno 2010/2011.

In bocca al lupo a chi domani affronterà i primi corsi!

martedì 21 settembre 2010

NO alla vivisezione!




Roma, 21 settembre - No alla sperimentazione animale come prassi medico-scientifica, sì a metodologie e tecnologie alternative di ricerca come sistemi molecolari, test clinici epidemiologici e in vitro, simulazioni al computer e chip genetici. A sostenerlo è CasaPound Italia che si schiera contro la direttiva sulla vivisezione approvata l'8 settembre scorso dal Parlamento Europeo.

''Anzitutto - spiega Cpi - è necessario premettere che la nuova norma, seppur presentata come uno strumento teso alla riduzione e limitazione degli esperimenti sugli animali, permetterà, invece, di aggirare i limiti posti dalle precedenti normative. Uno degli effetti immediati è il peggioramento delle condizioni degli animali cosiddetti 'da laboratorio': sarà così possibile utilizzare più volte lo stesso animale anche in procedure che causano intenso dolore, sofferenza e angoscia; sperimentare su cani e gatti nonché su animali selvatici, anche in via d’estinzione; eseguire toracotomie ed altre operazioni senza anestesia o analgesici; costringere animali a test di stress psicologico e fisico come isolamento e nuoto forzato; effettuare interventi invasivi a scopi didattici. La nuova normativa negherà, inoltre, qualsiasi possibilità di sviluppo e sostegno alla ricerca e sperimentazione alternativa, limitando anche tutte quelle metodologie già esistenti e di comprovata efficacia''.

''La ricerca - sottolinea Cpi - non è uno strumento di mero profitto, ad esclusivo appannaggio delle oligarchie accademiche e dell’industria farmaceutica, cosmetica e petrolchimica. CasaPound Italia sostiene un antivivisezionismo di tipo scientifico. La medicina deve essere realmente tesa alla salute e al benessere dell’uomo, nel rispetto della dignità di ogni essere vivente. In questa direzione, è giusto promuovere tutte quelle metodologie e tecnologie alternative di ricerca come sistemi molecolari, test clinici epidemiologici e in vitro, simulazioni al computer e chip genetici. CasaPound Italia presenterà, nel corso dei prossimi mesi, una serie di iniziative sul territorio volte alla sensibilizzazione e all’informazione sull’argomento''.

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sabato 18 settembre 2010

Orari Lezioni Primo Semestre

Elenco Insegnamenti

Orario Lezioni


AVVISI TRIENNALE:

- Il corso di “Economia politica” per i CDS in “S.P. per il governo e l’amministrazione” e “S.P. per la cooperazione e lo sviluppo” sarà tenuto dal Prof. D’Addona nel secondo semestre

Orario delle lezioni primo semestre A.A. 2010/2011 ATTIVITA’ DIDATTICHE A SCELTA
Orario delle lezioni primo semestre A.A. 2010/2011 MAGISTRALE

AVVISI MAGISTRALE:

- Il nuovo corso “Metodi statistici per l’analisi economica” incorpora il “Laboratorio per l’analisi statistica dei dati economici” svolto nei precedenti anni accademici

NEI PROSSIMI GIORNI SARA’ PUBBLICATO IL CALENDARIO DI INIZIO DI OGNI INSEGNAMENTO

AVVISO CAMBI DI CATTEDRA Le richieste di cambio di cattedra vanno consegnate, compilando il modulo scaricabile dalla sezione modulistica del sito web di facoltà, in segreteria didattica (presso lo sportello studenti, piano terra, in orario di ricevimento) a partire dal giorno di pubblicazione dell’orario fino al venerdì della prima settimana del semestre. Per questo semestre la scadenza è fissata per venerdì 08 ottobre. Per consentire l’eventuale consegna delle richieste venerdì 08/10 la segreteria didattica aprirà in via straordinaria dalle ore 10.00 alle ore 13.00

sabato 11 settembre 2010

Modifiche calendario esami autunno 2010

- Contabilità di Stato, D’Alessio, l’appello del 08/09 è stato posticipato al 10/09 alle ore 15.00


- Diritto amministrativo, D’Alessio, l’appello del 08/09 è stato posticipato al 10/09 alle ore 15.00


- Diritto amministrativo (corso avanzato), D’Alessio, l’appello del 08/09 è stato posticipato al 10/09 alle ore 15.00


- Diritto degli enti locali, D’i Lascio, l’appello del 08/09 è stato posticipato al 10/09 alle ore 15.00


- Sociologia politica, Canzano, l’appello del 14/09 è stato posticipato al 20/09 alle ore 13.30


- Management dei servizi pubblici, D’amico, l’appello del 14/09 è stato posticipato al 16/09 alle ore 11.00


- Programmazione e controllo delle PP.AA., D’amico, l’appello del 14/09 è stato posticipato al 16/09 alle ore 11.00

venerdì 20 agosto 2010

Calendario Esami sessione Autunnale

QUI trovate tutte le date del calendario esami della sessione autunnale.

La prenotazione agli esami ed agli esoneri si effettua attraverso il portale dello studente, si invitano gli studenti a consultare la breve descrizione della procedura da seguire riportata nella sezione “Prenotazione Esami/Esoneri” di questo sito oppure consultare le guide riportate all’interno del “Portale dello studente” nella sezione “Istruzioni


AVVISO IMPORTANTE: LE PRENOTAZIONI SARANNO ATTIVE A PARTIRE DAL 01 AGOSTO E SI CHIUDERANNO SETTE GIORNI PRIMA DELL’APPELLO


Per permettere una corretta verbalizzazione è opportuno che tutti gli studenti, anche quelli che devono solamente verbalizzare, si prenotino ai vari appelli (orali) e provvedano alla cancellazione in caso decidano di non sostenere l’esame.

mercoledì 18 agosto 2010

Occupata palazzina a Lamezia Terme

Lamezia Terme, 7 agosto. Abbiamo occupato! E’ un immobile di proprietà dello Stato, abbandonato da oltre 15 anni, all’interno del quale troveranno alloggio oltre 10 famiglie italiane.

Lo stabile di via Cianflone sarà così sottratto al degrado, a vandali e ai ladri di ogni tipo. Lo restituiamo al legittimo proprietario, ossia il Popolo Italiano.

Nasce cosi la prima occupazione in Calabria legata al circuito delle O.S.A. (Occupazione a Scopo Abitativo) targata Casapound Italia. All’interno della palazzina troveranno alloggio padri e madri di figli piccoli, disoccupati, lavoratori precari, studenti, cioè quelle persone che non arrivano alla terza settimana del mese. Sarà lo spazio per giovani e meno giovani senza una casa di proprietà ai quali nessuna banca accenderebbe un mutuo.

Siamo stanchi dell’immobilismo dell’attuale classe politica. Non accettiamo più di vedere le famiglie lametine senza tetto o costrette a subire l’usura dell’affitto, mentre decine di strutture pubbliche destinate a edilizia popolare sono lasciate al degrado più totale.

Con la forza del volontariato ne faremo uno spazio sociale per tutti i lametini. Nello specifico consegneremo alloggi a giovani famiglie non proprietarie di altre abitazioni. Garantiremo inoltre assistenza gratuita a ragazze madri, costituiremo un circolo ricreativo per giovani e anziani, una biblioteca e una sala per cineforum. Realizzeremo corsi gratuiti di italiano, inglese e informatica. Apriremo uno sportello anti usura, per la consulenza gratuita sia legale sia fiscale. Ci impegneremo nella costruzione di una palestra popolare e di una sala prove e registrazione per giovani musicisti.

Abbiamo deciso che il futuro ci appartiene.

Mimmo Gianturco

Casapound Italia

venerdì 9 luglio 2010

Casapound non si tocca!




Un'azione di disturbo quella messa in opera questo pomeriggio da Casapound in Piazza del Popolo a Latina al TRL di MTV. Una cinquantina di militanti dell'associazione, durante la diretta della celebre trasmissione di MTV, hanno esposto uno striscione che recitava "Casapound non si tocca!"con tanto di fumogeni, bandiere e intonando cori in sostegno del palazzo occupato dai ragazzi circa quattro anni fa. "E' stata un'azione per ricordare ancora una volta che non accetteremo mai passivamente lo sgombero di un edifico che ha aiutato nel corso del tempo decine e decine di nostri concittadini" scrivono in una nota i rappresentanti di Casapound. "La difesa della struttura avverrà ad oltranza e con qualsiasi gesto. Il nostro intento è quello di diventare l'incubo di quei politici che nel corso del tempo hanno disatteso tutte le promesse per l'acquisto di Casapound, portando cosi i nostri animi e quelli degli inquilini all'esasperazione." La trasmissione di MTV è stata interrotta per oltre 10 minuti.

martedì 6 luglio 2010

Regolamento Tasse 2010-2011

Mettiamo qui l'e-mail contenente tutte le informazioni e le novità sul pagamento delle tasse ricevuta dall'università di Roma 3 nel caso qualcuno l'avesse persa o non l'avesse ricevuta.

Caro/a studente/essa,


in vista del prossimo rinnovo della tua iscrizione a Roma Tre, vorrei illustrarti alcune novità sulla contribuzione che saranno introdotte nell’anno accademico 2010/2011, contenute nel Regolamento Tasse e Contributi Studenti approvato dal Consiglio d’Amministrazione dell’Ateneo il 22 giugno 2010, che ti prego di consultare nella sezione Tasse e contributi universitari del Portale dello Studente, http://portalestudente.uniroma3.it .
Pregandoti di prendere visione del Regolamento e delle informazioni presenti nel Portale nella loro interezza, ti illustro di seguito alcuni punti che credo possano essere di particolare interesse per te. Ti ricordo che per qualsiasi dubbio o richiesta di informazione puoi contattarci agli indirizzi e-mail degli uffici di segreteria studenti di Facoltà che trovi in calce alla presente lettera, o recarti di persona presso il nostro Front Office secondo gli orari riportati in calce e presenti comunque nel Portale dello Studente.

1. Scadenze rate tasse e contributi

Le scadenze vengono così modificate:

RATA
SCADENZA
IMPORTO
Prima
5 ottobre
500 euro
Seconda
5 febbraio
Secondo l’ISEEU e comunque fino a un massimo di 500 euro
Terza (eventuale)
5 maggio
Eventuale residuo dalla seconda rata

N.B. Sarà possibile effettuare il pagamento della prima rata a partire dal 1° agosto 2010.

Non vi è alcuna modifica degli importi dei contributi. Come già lo scorso anno, l’importo totale di tasse e contributi dovuti per l’anno accademico potrà essere rateizzato in tre rate. La terza rata sarà calcolata esclusivamente se l’importo della seconda dovesse superare i 500 euro.
Potrai inoltre richiedere alle Segreterie Studenti un’ulteriore rateizzazione, fino a un massimo di cinque rate, in caso di documentate condizioni economiche disagiate e/o di arretrati che superino i 1.000 euro.
Ti ricordo le modalità con cui puoi effettuare i pagamenti:

MODALITÀ
LUOGO
Bollettino MAV inviato all’indirizzo dichiarato
Qualsiasi sportello bancario
Bollettino stampato dall’area riservata del Portale dello Studente
Esclusivamente presso gli sportelli Unicredit-Banca di Roma
Carta di credito
Online attraverso il Portale del Gruppo Unicredit-Banca di Roma
Bollettino stampato presso gli sportelli della Segreteria Studenti
Esclusivamente presso gli sportelli Unicredit-Banca di Roma


N.B. La mancata ricezione dei bollettini MAV di pagamento non può essere motivo di richiesta di esenzione dall’indennità di mora per ritardato pagamento.
Per poter sostenere esami, ottenere certificati, compiere qualsiasi atto di carriera ed esercitare la rappresentanza negli organi collegiali di governo, devi essere in regola col pagamento di tasse e contributi. Eventuali esami sostenuti in situazione di irregolarità delle tasse potranno essere soggetti ad annullamento.

2.
Calcolo dell’indennità di mora per ritardato pagamento

L’indennità viene calcolata sul numero dei giorni di ritardo, come indicato nella tabella seguente:

RITARDATO PAGAMENTO
INDENNITÀ DI MORA
Fino a 30 giorni oltre la scadenza
30 euro
Da 31 a 90 giorni
60 euro
Oltre 90 giorni
120 euro
3.

ISEEU


Scadenza presentazione

Viene posticipata al 5 dicembre, ma la data ultima per presentarlo, con addebito della sanzione di 120 euro dopo il 5 dicembre, è fissata al 5 febbraio (scadenza della II rata).


N.B. Se non si è provveduto, oltre il 5 febbraio non sarà più possibile effettuare la presentazione e si rimarrà collocati nella fascia massima di contribuzione.
La mancata presentazione dell’ISEEU comporta l’inserimento d’ufficio nella fascia massima di contribuzione.


Modalità di presentazione

· Entro la scadenza del 5 dicembre può essere presentato sia presso un CAF convenzionato con Roma Tre, sia presso Roma Tre in modalità online o presso la Piazza Telematica d’Ateneo. Consulta la sezione Tasse e contributi universitari > Presentazione ISEEU del Portale dello Studente.
· Oltre il 5 dicembre, ed entro il limite massimo del 5 febbraio, può essere presentato solo presso Roma Tre nelle modalità suindicate.
Chi deve presentarlo

A partire dall’a.a. 2009/2010 gli scaglioni ISEEU e le relative componenti delle rate sono adeguati con cadenza biennale al tasso di inflazione programmata e l’ISEEU deve perciò essere presentato con cadenza biennale a partire da quell’a.a., pur non intervenendo modifiche né al reddito, né al patrimonio.

Nell’a.a. 2010/2011 dovranno comunque presentarlo tutti gli studenti che non l’hanno fatto nel 2009/2010 (tutte le autocertificazioni riportate dagli a.a. precedenti sono considerate non presentate), oltre ovviamente a quanti avranno avuto modifiche al reddito e/o al patrimonio.
Segui queste indicazioni per non rischiare di sbagliare:
2010/2011 (scaglioni adeguati al tasso inflazione nel 2009/2010)


Anno Accademico
Presentazione ISEEU fatta (sì/no)
Modifiche al reddito /patrimonio (sì/no)
Presentazione da fare 2010/2011 (sì/no)
2009/2010
SI
NO
NO
2009/2010
SI
SI
SI
2009/2010
NO
Non rilevante
SI


2011/2012 (nuovo adeguamento biennale scaglioni al tasso inflazione)


Anno Accademico
Presentazione ISEEU fatta (sì/no)
Modifiche al reddito /patrimonio (sì/no)
Presentazione da fare 2011/2012 (sì/no)
2010/2011
SI
NO
SI
2010/2011
SI
SI
SI
2010/2011
NO
Non rilevante
SI

Ti ricordo che attraverso l’area riservata del Portale dello Studente, sezione Autocertificazioni, puoi verificare la fascia di appartenenza e il calcolo ISEEU relativo all’autocertificazione presentata, nonché gli eventuali esoneri richiesti e spettanti.

4. Esonero per merito da tasse e contributi universitari per laureati nell’anno accademico 2009/2010

Ti ricordo che se ti sei laureato in un corso di laurea triennale in una sessione dell’a.a. 2009/2010 e possiedi i seguenti requisiti:
- laurea entro la durata normale del corso di laurea (quindi senza iscrizioni in qualità di ripetente o fuori corso)
- valore ISEEU pari o inferiore agli 80.000 euro
- voto di laurea pari o superiore alla media dei voti di laurea della Facoltà di appartenenza nell’a.a. precedente. Puoi controllare il valore di riferimento per la tua Facoltà nel Portale dello Studente, sezione Tasse e contributi universitari, Esoneri.
- immatricolazione nell’a.a. 2010/2011 a un corso di laurea magistrale di Roma Tre
puoi richiedere, presentando l’autocertificazione ISEEU, l’esonero totale da tasse e contributi per il primo anno della laurea magistrale.
Se invece ti sei laureato nel corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza, o in quello di Scienze della Formazione Primaria con i seguenti requisiti:
- laurea entro la durata normale del corso di laurea (quindi senza iscrizioni in qualità di ripetente o fuori corso)
- valore ISEEU pari o inferiore agli 80.000 euro
- voto di laurea pari o superiore alla media dei voti di laurea della Facoltà di appartenenza nell’a.a. precedente. Puoi controllare il valore di riferimento per la tua Facoltà nel Portale dello Studente, sezione Tasse e contributi universitari, Esoneri.
puoi presentare domanda di rimborso di tasse e contributi relativi all’ultimo anno di corso. Modulo di richiesta nella sezione Segreteria Studenti > Modulistica del Portale dello Studente.


5. Laureandi

Se intendi laurearti in una sessione dell’a.a. 2009/2010, non devi rinnovare l’iscrizione all’a.a. 2010/2011. In caso non riuscissi a laurearti, potrai perfezionare l’iscrizione oltre la scadenza, senza addebito delle indennità di mora per ritardato pagamento se hai presentato la domanda di ammissione all’esame di laurea.

N.B. Presta particolare attenzione a questa disposizione, perché l’importo della rata erroneamente versata non potrà esserti rimborsato.

Ringraziandoti per l’attenzione che hai prestato a questa comunicazione, ti ricordo che attraverso il Portale dello Studente, http://portalestudente.uniroma3.it, hai accesso a molti servizi online, che completeremo a breve con la procedura di ammissione all’esame di laurea interamente online, che ti permettono di verificare lo stato della tua carriera: esami prenotati, esami sostenuti, tasse pagate e da pagare, rimborsi ottenuti, ecc., e di ottenere informazioni e documenti, come per esempio gli statini e i certificati di iscrizione e di iscrizione con esami sostenuti, senza doverti recare presso il Front Office.
Contatta i nostri uffici se hai bisogno di chiarimenti o di altre informazioni, ma anche per segnalarci difficoltà incontrate o suggerimenti per il miglioramento dei nostri servizi, te ne saremo grati.
Contatta i nostri uffici se hai bisogno di chiarimenti o di altre informazioni, ma anche per segnalarci difficoltà incontrate o suggerimenti per il miglioramento dei nostri servizi, te ne saremo grati.
Con i miei più cordiali saluti e auguri per un felice proseguimento della tua carriera nel nostro Ateneo,
Roberta Evangelista
Responsabile
Divisione Segreterie Studenti



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Lunedì
9.00 -14.00
Dal martedì al venerdì
9.00 -15.30
Chiusure 2010
11-20 agosto
24-31 dicembre
Chiusure 2011
7 gennaio




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