sabato 28 novembre 2009

I Gironi del V Campionato Interfacoltà di calcio a 5




Ecco gli 8 gironi del torneo interfacoltà di calcio a 5



Girone A
18 e sto F.C.Atletico...
Anche se tutti noi no Gallagher United
Atletico ma non troppo Pjiamose Uniroma
Better Brema Wall Street Team

Girone B
Alta Qualità In.Civili
Atletico Zagros Law Hammers
Gang Bang Roosters Spartak Vasca
I Colossi Tronx and Little Hell

Girone C
Borgorosso F.C.I. F.C.Borghetti
CAD United Gli amici di Edgeworth
Deportivo 5 Acidi Grassi
Elementi Finiti Unglorious Bastards

Girone D
Azione e Reazione La Disperata
Cavalieri del Tè Rosso Pharaobout
Depravados Paglia e Fieno
F.C.L'Ondhon Ve Famo Causa

Girone E
Celtic Economia Le Sole 24 Ore
CSG United P.I.F.
Giuristi per Caso Pro Patria
Javanotti Turno di Riposo

Girone F
Ecomenò Grim Team
F.C.Pupaziello Harlem Strasse
Full HD Mogway
Fuori Serie Soliti Prospetti

Girone G
Divergenti G.D.M. Noisemaker
Galaxy Real Bernetti
Grazzi Amari S.P.Q.R.
Lehman Brothers Vecchia Guardia


Girone H
Atletico Mattatoio Mediterranea
F.C.International Romanella F.C.
F.R.Aimpattozero Rompimene
Le Iene Solo Per le Docce (possibilmente calde)


E le prime due giornate del girone D...



1° giornata

Depravados - Paglia e Fieno (lunedì 30 novembre, ore 18) 0-0
Ve Famo Causa - Azione e Reazione (martedì 1 dicembre, ore 17) 0-0
Pharabout - Cavalieri del Tè Rosso (giovedì 3 dicembre, ore 16) 0-0
F.C. L'Ondhon - La Disperata (giovedì 3 dicembre, ore 18) 0-0

2° giornata

Paglia e Fieno - Cavalieri del Tè Rosso (lunedì 14 dicembre, ore 16.30) 0-0
Pharabout - Depravados (martedì 15 dicembre, ore 16) 0-0
Azione e Reazione - La Disperata (martedì 15 dicembre, ore 18) 0-0
Ve Famo Causa - F.C. L'Ondhon (mercoledì 16 dicembre, ore 17) 0-0



Programma Nazionale del Blocco Studentesco

1. Nessun privato nell’Università
Deve spettare allo Stato garantire la possibilità a tutti i cittadini di accedere ad un’istruzione qualificata e qualificante che consenta uno sviluppo organico della società.

Stop a qualsiasi intromissione dei privati nell’Università che non sia subordinata, legalmente ed economicamente al controllo diretto, in forma partecipativa, da parte dell’Ateneo. Autonomia e non etero-direzione! Siamo contrari a qualsiasi proposta che possa dare alle università italiane la possibilità di trasformarsi in fondazioni di diritto privato, giustificazione ai tagli effettuati dal Governo, primo passo verso una futura privatizzazione dell’intero sistema universitario. Così facendo si correrebbe anche il rischio di penalizzare facoltà che non suscitino un particolare interesse economico.

2. Servizi adeguati alle tasse pagate
Non vogliamo seguire la moda di chiedere meno tasse: se si vuole un’Università pubblica e funzionante esse sono necessarie. Il nostro obiettivo è però ottenere una proporzionalità diretta del rapporto tasse-servizi adeguando l’entità delle prime alla qualità dei secondi. Pertanto ciò che gli studenti pagano deve essere reinvestito per garantire:
- Trasporti: avere mezzi tipo scuolabus che siano gratuiti o comunque a cui si può accedere con abbonamento annuale (per l’annualità si intende quella accademica). Mezzi SOLO per studenti e che partano dai principali snodi urbani e, soprattutto, che funzionino anche nei giorni di sciopero dei mezzi pubblici.

- Sport: Promozione di attività sportive, ludiche ma anche e soprattutto agonistiche, supportate da aree adeguate e funzionali. Investimenti su impianti sportivi volti a favorire l’affermazione di atleti italiani a livello internazionale

- Biblioteche: devono essere più fornite e devono garantire servizi di prestito a lungo termine per gli studenti di fasce di reddito più basse.

- Rateizzazione delle tasse: deve essere garantita a chi la richiede la possibilità di pagare le tasse universitarie mediante rateizzazione per facilitare gli studenti fuori dal nucleo familiare che hanno difficoltà a pagare interamente la rata universitaria.

3. Giovinezza al potere
L’Università è prima di tutto degli studenti. Aumentare la rappresentanza studentesca all’interno di ogni organo consiliare e – di conseguenza – aumentare il peso dell’organo assembleare in tutte le decisioni riguardanti l’Università, da quelle economiche a quelle didattiche.

Il 50% di ogni organo deve essere costituito dagli studenti eletti.

Alla componente studentesca di ogni organo assembleare deve essere attribuita la facoltà di porre il veto in merito a provvedimenti che abbiano diretta influenza su aspetti essenziali della vita universitaria, quali ad esempio aumento delle tasse e revisione dell’offerta formativa.

4. Progetto Piattaforma
- I corsi istituzionali devono avere una funzionalità di avviamento e introduzione alla conoscenza generale della materia.

- I corsi monografici e specialistici devono essere svolti dagli studenti, in continuo rapporto dialettico col docente, che diviene supervisore e primus inter pares, traendo ispirazione dal modello seminariale tedesco.

Corsi con gruppi che non superino le 25 unità, nei quali gli studenti – tramite relazioni, ricerche personali e discussioni aperte – possano partecipare attivamente allo svolgimento delle lezioni, evitando così i soliloqui ex cathedra dei professori. Se l’università è veramente fatta per gli studenti, allora deve anche essere fatta dagli studenti, i veri protagonisti della vita universitaria.

In questo modo i corsi monografici possono essere il “ponte” tra il mondo dello studio e quello del lavoro, se sono finalizzati all’applicazione – nell’ambito degli sbocchi lavorativi – di ciò che il corso di studi offre. Ovviamente questi seminari-laboratori devono essere obbligatori e non facoltativi, ossia debitamente e organicamente inseriti nell’offerta dei CFU.

- I ricercatori più giovani e meritevoli, invece di essere sottomessi e mortificati portaborse dei professori (cosa che spesso accade), devono avere il diritto e la possibilità di svolgere propri seminari, affinché siano in grado di misurare le proprie capacità e di mostrare il proprio valore. Il nonnismo accademico deve cessare, il futuro appartiene ai giovani, i quali hanno il diritto e il dovere di costruirselo!

5. Burocrazia più accessibile e funzionale: il portale universale interattivo
Gli studenti non possono perdersi nel labirinto burocratico universitario. L’Università deve essere funzionale e interattiva. Creazione di un portale interattivo universale (U-Box) da cui ci si può iscrivere agli esami, scaricare TUTTI i moduli utili, eliminando inutili e fastidiose code agli sportelli delle segreterie, avere info sulle tasse e sugli esami sostenuti/da sostenere, accedere ai siti OBBLIGATORI dei professori in cui OBBLIGATORIAMENTE il docente deve inserire programma, materiale didattico, modalità e date d’esame e tutte le informazione necessarie. Tramite questo portale inoltre i professori possono mandare i voti agli studenti senza che si debba necessariamente andare a vedere le bacheche o i voti sul sito: lo studente attraverso il portale riceve sulla propria mail solo il PROPRIO voto.

6. Studenti fuori sede
Costituzione di un ufficio regionale anti-speculazione sul canone di locazione per gli studenti fuori sede, al quale ogni privato dovrà rivolgersi prima di offrire il locale agli studenti stessi. L’ufficio si occupa di supervisionare i contratti allo scopo di evitare comportamenti di sperequazione ai danni della parte debole, in questo caso lo studente. Tantebbotte a chi affitta senza passare dal suddetto ufficio.

7. Progetto Fratello sole
Lo sviluppo delle energie alternative rappresenta una vera e propria novità nel nostro paese, novità che ora inizia ad assumere consistenza grazie ai finanziamenti europei. Esiste la possibilità di ottenere un finanziamento per installare pannelli fotovoltaici, così da rendere in pochi anni autosufficiente – dal punto di vista energetico – la struttura che intende installarli. Le università godono, oltre del normale finanziamento, di un incentivo del 5% in più. Il vero problema, infatti, è che di queste possibilità spesso non si è al corrente, gettando così al vento occasioni importanti. Il progetto prevede: la creazione di opuscoli informativi da distribuire nelle facoltà; la creazione di un manifesto firmato dal Senato Accademico; l’organizzazione di una giornata a tema dedicata all’energia rinnovabile in collaborazione con la commissione “Arte e Cultura”, con la partecipazione di esperti e personaggi illustri sensibili all’argomento

8. Revisione delle Borse di Studio
Deve essere attuata una revisione dei criteri di assegnazione delle Borse di Studio universitarie. L’Università deve premiare e far emergere i migliori, ma deve anche essere accessibile a tutti: si deve quindi facilitare ed aumentare la possibilità di assegnazione di borse di studio agli studenti di fasce di reddito più basse. Si deve altresì garantire la preferenza nazionale per le assegnazioni.

mercoledì 25 novembre 2009

L'Università che vogliamo

Inauguriamo il blog riprendendo questo articolo di Francesco Polacchi dal sito dell'Avgvsto Movimento sull'università che vorremmo. Non solo parole ma Idee che diventano Azione.

(Tutti gli articoli di riferimento si trovano sul blog dell'Avgvsto)




L'università che vogliamo




Oggi si vive un momento molto particolare per l’Università italiana che viene colpita da più parti e su più livelli.
Cominciando dalle ultime novità in materia di legge, che prevedono la possibilità di trasformare gli atenei italiani in fondazioni di diritto privato permettendo, in futuro, a interessi privati di subentrare nei consigli di amministrazione e, al di là di scopi di mecenatismo, di usufruire delle strutture e delle ricerche che vengono condotte all’interno. Questo è quindi l’ennesimo atto di smantellamento dell’università pubblica appartenente allo stato sociale, ossia alla “cosa pubblica”.

Partendo proprio dal concetto di “res publica”, oggi lo Stato dovrebbe essere l’integrazione spirituale alla vita di un Popolo che si riconosce nella storia e nelle tradizioni dei propri Padri che hanno vissuto entro certi limiti geografici: la Nazione. L’idea di Stato è quindi la sintesi etica della comunità di Popolo che vive la Nazione. Esso deve aspirare alla formazione per la crescita delle nuove generazioni e adempiere il proprio destino. Per questo c’è bisogno di un continuo ricambio al proprio vertice e che siano i giovani, più volenterosi e attivi, a farsene carico.

Il luogo per eccellenza fruitore di una sana educazione alla vita della comunità nazionale e della specializzazione professionale e tecnica in una visone organica dello Stato è l’Università.
Domanda: oggi è veramente così? Lo Stato garantisce, secondo un’equa considerazione dei diritti e dei doveri del cittadino, la possibilità di avere un’istruzione che non sia semplicemente un’impartizione nozionistica su base manualistica? La risposta è ovviamente no.

Leggendo le considerazioni che Nietzsche faceva sull’università tedesca e di Le Bon su quella francese di fine ‘800, capiamo quanto esse siano attuali. Oggi assistiamo infatti allo svilimento della cultura nel suo aspetto più puro, ossia nella ricerca. Bisogna però fare un distinguo importante: per ricerca non si intende solo quella scientifica e tecnica, ma anche quella umanistica che è stata completamente sormontata e declassata negli ultimi tempi, in favore proprio di quella sopracitata che crea però un approccio del tutto diverso nella vita di tutti i giorni. Se è vero che bisogna ammiccare al progresso e alla tecnologia senza perderne il controllo (il rischio è quello di essere sottomessi dalla tecnica anziché saperla sfruttare), non è ammissibile che ci sia così poco riguardo per tutte quelle discipline che nella storia hanno elevato l’Uomo a “non essere solo ciò che mangia”, ma anzi sono riuscite a creare le basi culturali favorevoli allo sviluppo delle civiltà che si sono susseguite. Di fatto possiamo dire che la salute dell’Università possa essere indice del grado di civiltà a cui una determinata società/comunità sia arrivata. Per civiltà intendo la capacità di un popolo di aspirare ai valori assoluti di Giustizia, Bene e Bellezza sapendoli adattare al tempo e allo spazio (evoluzione del diritto, tipologia di architettura…).

Sempre nell’articolo su Nietzsche si legge come egli avesse notato che la cultura si andava adattando all’uomo sovvertendo la vecchia abitudine in cui era lo studente che doveva avviarsi a un percorso di crescita. Ciò avveniva e avviene tutt’oggi in quanto si vuol far conoscere un po’ di tutto a tutti. Dunque la televisione. Informazioni su informazioni, riempire la testa di informazioni tanto da far sembrare a chi le riceve di essere dinamico, non accorgendosi invece della passività cui è portato. Questo diviene il primo passaggio verso la standardizzazione del pensiero generale che ci porta palesemente verso il “pensiero unico”, ossia sulla divisione delle analisi legate più al gusto che non alla scelta profonda dell’individuo. È così infatti che si è creata nell’ultimo secolo la finta battaglia ideale, comunque dualista, tra liberal/capitalismo e comunismo: che differenza c’è nella sostanza, e non nella forma, tra globalizzazione e internazionalismo, tra le due forme di materialismo (del denaro e dialettico/storico) che portano comunque sempre all’assenza di una visione della vita e della cultura che sia “al di sopra dello stato del bisogno”, e nelle lotte di classe del ricco contro il povero o della classe “proletaria” che si arroga gli stessi privilegi delle classi più abbienti?

Starà comunque ai giovani essere in grado di rimettere le mani sul proprio presente per costruire il proprio futuro, è la giovinezza che deve salire al potere. L’idea di giovinezza! Essa non è un periodo della vita, ma una mentalità, una forma mentis, uno stato d’animo.
È la giovinezza che deve farsi carico, per dirla con Heidegger o con Mazzini (in foto), della missione spirituale di un popolo. Una volta apportata questa rivoluzione esistenziale ci sarà bisogno di una maggiore rappresentanza studentesca all’interno dei vari organi istituzionali universitari che portino una ventata di originalità e partecipazione alle attività comunitarie.

Si deve ritornare alla costituzione dei giochi sportivi, come quelli della gioventù, in cui far prevalere i concetti di sportività e sana competizione tipo spirito olimpico (quello antico non quello attuale).
Si deve ricostruire, inoltre, un nuovo rapporto tra uomo e natura cercando di trasformare le università in dei laboratori di crescita e sviluppo delle energie alternative, riuscendo cioè a essere in grado di sfruttare tutte le opportunità che essa ci offre.

In conclusione l’ambizione della nuova generazione deve essere quella di scrivere l’enciclopedia di tutte le scienze, a Le Bon non piacerà, basandosi sullo studio più raffinato, approfondito e meticoloso alla materia che viene presa in esame. Essa non deve essere vista come sapere statico, come assenza di attenzione verso il singolo o come inculcazione di nozioni da recepire e subire. Il concetto di enciclopedia non deve escludere l’attività manuale o fisica e deve essere un ampliamento delle conoscenze di base anche per la formazione del carattere e della personalità del singolo. È fondamentale che ci sia questa aspirazione perché essa starebbe alla base della conoscenza generale su cui poter intervenire inserendo i propri studi, o dal quale se ne possano ricavare testi sintetici per le scuole primarie. Sta alle nuove generazioni creare attenzione sulla cultura, e promuovere ogni forma di studio. Non è certo la staticità da manuale che bisogna ricercare, ma un lavoro di squadra finalizzato alla condivisione del sapere per tutto il popolo italiano, e al fornire strumenti specifici e migliori per chi vuole intraprendere studi più dettagliati. Come fece la Treccani durante il fascismo.

Mio caro Le Bon le masse si basano su istinti irrazionali che li portano a distruggere anziché a costruire, è vero, ma se guidate, non solo da un capo carismatico bensì da un’avanguardia del pensiero e della politica, esse possono maturare e trasformarsi in Popolo e il Popolo necessita di un’educazione e di un’istruzione a 360 gradi.



giovedì 19 novembre 2009